Il passato è certo, il presente è brevissimo, il futuro dubbioso” ammoniva il filosofo Seneca. E in effetti tutto e il contrario di tutto si è detto intorno alla crisi e alla ripresa economica dopo il Covid 19. Cosa accadrà passata l’emergenza: si tornerà a una nuova forma di comunità globale, prevarranno gli egoismi o non cambierà nulla? In molti Paesi una dei mantra è stato: introdurre misure restrittive non rischia di creare danni superiori a quelli causati dal virus? La cura rischia di essere peggiore della malattia? “Fino a quando potremo permetterci di dire che una vita umana non ha prezzo?” si è chiesto l’Economist.
Alec Ross, scrittore di fama mondiale, esperto di tecnologie ed ex consigliere di Stato per l’Innovazione giustamente ha sottolineato “I virus non rispettano le leggi dell’economia. Il vero tema è quanto velocemente possiamo far ripartire l’economia senza compromettere la vita e i sistemi sanitari”. Oggi la maggior parte degli esperti concorda sul fatto che, a fine epidemia, le regole del gioco saranno cambiate. Una trasformazione epocale potrebbe essere di natura politica. L’investitore miliardario Leon Cooperman ha dichiarato che l’inevitabile e massiccio sostegno dei governi alle aziende in crisi per via del coronavirus cambierà il capitalismo per sempre: le economie saranno profondamente vincolate ai piani di Stato e tasse saranno più alte, per chi le potrà pagare, a sostegno dei servizi fondamentali e della spesa pubblica.
Eppure in questo sconvolgimento le cui conseguenze a medio-lungo termine sono ancora incerte, la tecnologia sembra essere il vero vincitore. Di fatto è lo strumento principe che, in mezzo a tantissime difficoltà, sta garantendo la gestione dell’emergenza sanitaria e la continuità delle attività produttive e sociali. Non c’è mai stata un’epoca in cui l’essere umano è stato dipendente dalla tecnologia come quella attuale. Senza Automazione, connessioni remote, app, Intelligenza Artificiale, piattaforme Cloud e Big Data, singoli individui, famiglie, istituzioni, strutture sanitarie ed educative si troverebbero in guai seri.
Senza tecnologie digitali, nelle aziende non si parlerebbe di Smart Working, ecommerce, webconference, eventi virtuali, digital supply chain, manutenzione remota, Web Marketing etico e low cost. Altro che Industria 4.0, è stata la pandemia il vero acceleratore verso la digitalizzazione, soprattutto dal punto di vista culturale e organizzativo. Il virus ha generato una situazione che ha portato le aziende ad operare in un ecosistema in cui il ruolo dei servizi digitali è diventato fondamentale. Non solo per aumentare la redditività e i profitti ma per sopravvivere.
Armando Martin