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In prima Linea nell’IT industriale: Fasthink Protagonista a SPS Italia

da | 15 Giu, 24 | Digital Transformation & Innovazione

FasThink si distingue come un’entità all’avanguardia nell’era digitale, offrendo un supporto essenziale alle aziende durante il processo di trasformazione digitale. Attraverso la progettazione, la produzione e la distribuzione di sistemi e componenti proprietari e concessi in licenza, i sistemi FasThink sono focalizzati sull’identifcazione, sulla tracciabilità, sulla raccolta dati e sull’automazione industriale.

FasThink si presenta con un ruolo fondamentale nel facilitare ai clienti l’integrazione delle diverse tecnologie OT con i sistemi informatici preesistenti, oltre che per raggiungere rapidamente e in modo efficiente i requisiti dell’Industria 4.0. Automation Technology ha analizzato il percorso della trasformazione digitale portato avanti egli ultimi anni dall’azienda lombarda incontrando l’AD Marco Marella.

AT: Soluzioni per la convergenza IT/OT sono il fulcro della vostra proposta. In cosa consistono?

MM: FasThink presenta soluzioni per la digitalizzazione della produzione e della logistica di magazzino, con particolare
attenzione alla convergenza tra sistemi IT e tecnologie OT, indispensabile per abilitare la fabbrica del futuro. In occasione degli eventi fieristici i nostri visitatori possono vedere dal vivo le soluzioni e le tecnologie più innovative per il Manufacturing & Logistics 4.0, in particolare, la piattaforma tecnologica Connect Orchestrator che è il “bridge” per la convergenza tra sistemi IT e tecnologie OT, una piattaforma di orchestrazione che gestisce tutte le informazioni legate alla produzione e alla logistica. Connect è il cuore del sistema che mette in comunicazione i sistemi informatici in uso, quali ERP, WMS, MES con le tecnologie OT. Tra le nostre tecnologie OT, invece, presentiamo un sistema di ultima generazione per il pick-to-light il nostro Pick2Light wireless & touchless, un sistema di picking che guida l’operatore verso le ubicazioni e consente di effettuare operazioni di prelievo e convalida a prova di errore.

Il sistema è wireless, quindi non comporta costi di installazione e cablaggio e touchless può funzionare anche senza premere il pulsante. Pick2Light è abitualmente in uso nei reparti di logistica e manufacturing dei plants che fanno capo a primarie aziende internazionali e nazionali. Altro dispositivo molto interessante che risponde alla richiesta del mercato è e-Kanban wireless smart sensor, un sensore progettato per facilitare il reintegro delle scorte di magazzino e ottimizzare la gestione dell’approvvigionamento delle linee produttive in ottica Industria 4.0., nella versione classica oppure Push to Call. Anche e-Kanban è wireless e obiettivato alla riduzione degli errori manuali e a efficientare il reflling delle scorte a scaffale. Un sistema molto intuitivo anche per l’operatore che lo mette in condizione di sgravarsi delle operazioni più ripetitive e manuali.

Presentiamo, poi, le ESL Electronic Shelf Labels, con display E-Ink, una soluzione sempre wireless per visualizzare le informazioni degli articoli a scaffale nei magazzini di logistica e ottimizzare-facilitare l’aggiornamento delle informazioni per i processi di avanzamento produzione e per ridurre drasticamente i costi di stampa delle etichette. Dulcis in fundo, si potrà vedere in opera un AMR Autonomous Mobile Robot Omron, al lavoro su una soluzione sviluppata in collaborazione con Omron. Si tratta di una soluzione di picking automatico e movimentazione delle merci che integra le tecnologie proprietarie Connect Orchestrator, Pick2Light e e-Kanban con un sistema AMR. AT: Le competenze digitali rappresentano una criticità rispetto alla sfida tecnologica soprattutto culturale e formativa. Secondo la vostra esperienza, le nostre aziende sono oggi in grado di accelerare il passo e recuperare il tempo perduto rispetto alla concorrenza internazionale?

MM: La grande industria con cui operiamo e che si confronta sui mercati internazionali ha intrapreso un percorso di trasformazione digitale molto prima e in questo senso, rappresenta un modello a cui ispirarsi oltre che in termini di criteri di scelta delle soluzioni e delle tecnologie adottate anche di nuove professionalità e competenze tecniche di risorse umane interne ed esterne in funzione degli obiettivi di trasformazione. E i risultati sono concreti e misurabili, proprio in virtù del binomio che viene a crearsi tra operatore e tecnologie emergenti poste in essere all’interno del processo produttivo. Penso, per esempio, all’Intelligenza Artificiale, alla Realtà Aumentata, agli Applicativi, alle Tecnologie di campo come Visori, Mobile Robot, che rappresentano, ormai stabilmente, nei settori del Manufacturing e della Logistica, una accelerazione virtuosa non solo in termini di performance, ma anche in termini di ripensamento di nuovi processi o miglioramento degli esistenti, finalmente sostenibili, pienamente corrispondenti alle compliance internazionali. 

La PMI è tuttora in ritardo, secondo l’ultima edizione dell’indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI), l’Italia è nelle retrovie tra i paesi dell’UE. Tra i motivi, la carenza di competenze 4.0 si fa sentire. Obiettivo della strategia europea è che l’80% della popolazione abbia competenze digitali di base. Al momento oltre il 50% della popolazione italiana non dispone di competenze digitali di base. Senza dimenticare che la percentuale degli specialisti digitali nella forza lavoro italiana è inferiore alla media dell’UE.

AT: Sarete protagonisti a SPS Italia 2024. Quali sono le vostre aspettative?

MM: Gli argomenti sul tavolo sono più o meno gli stessi in tutti i settori produttivi e rappresentano il challenge dei prossimi anni: AI, AR, IoT, Big Data, blockchain, cloud, cyber security, etc. Quello che auspichiamo è che si sottolinei l’importanza della competenza tecnica e del know-how progettuale che possono dare al settore una mano a definire meglio e separare ciò di cui veramente l’Industria manifatturiera ha bisogno, rispetto a quello che fa parte del pacchetto di un’offerta tecnologica affollata come non mai, ma di cui essa ha un bisogno meno urgente. La nostra idea è che occorre mettere in campo know-how progettuale che sia ispiratore di soluzioni smart innovative e sfidanti che ridisegnino la performance del processo produttivo nel cosiddetto “ultimo miglio”.

È una questione critica per molte aziende quella di portare la tecnologia a bordo macchina, rispetto ai limiti del pacchetto IT-OT di cui dispongono, senza rivoluzionare tutto il loro layout di sistema. Non si riesce a prescindere da questo aspetto, sul quale le aziende e i system integrator ci chiedono incessante affiancamento, affinché le tecnologie possano integrarsi e armonizzare con i sistemi informatici quali ad esempio ERP, WMS, MES, di cui l’azienda si è dotata.

AT: Avete recentemente aggiornato il vostro sito web. In che ottica l’avete pensato?

MM: Ci rivolgiamo, da sempre, alla media e grande industria, quindi a un segmento di mercato alto che guarda verso orizzonti alquanto sfidanti e che generalmente si muove con piani di investimento e risorse adeguate per vincere i propri challenge. Questo tipo di interlocutore richiede forti competenze tecniche in particolare sulle tecnologie emergenti unite a una propensione al pensiero orizzontale, “trasversale” aggiungiamo noi, in quanto nel mercato odierno e sempre più in futuro, la contaminazione tra expertise provenienti da settori differenti diviene la chiave di volta nella soluzione non solo dei problemi, ma anche nel favorire il raggiungimento di performance ancora più sfidanti. Molte di esse possono, tranquillamente, rappresentare un modello di riferimento ideale verso la Smart Factory del prossimo ventennio. Pertanto pensiamo che sia centrale l’aspetto creativo, del pensiero “out of the box”, non convenzionale e della sperimentazione, in assenza della quale si tende a procedere più sulla base dell’esperienza del dato storico acquisito, del passato, di quello che è sicuro, ma che è anche quello che si intende modificare per spostarsi verso un percorso di crescita. Il nostro interlocutore, come detto in precedenza, sa fare le domande giuste, è mentalmente predisposto al miglioramento e dimostra una curiosità sorprendente, famelica di tutto quello che è sperimentale, allo stato grezzo, perché è affascinante ed è ciò su cui si può migliorare. L’Intelligenza Artificiale, il Machine Learning e Big Data consentiranno di raggiungere prestazioni impensabili fino a poco tempo fa.

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